


L’Issocadore, il cui nome deriva da “sa soca”, la corda usata per catturare gli spettatori, ha un aspetto ovviamente più vivace: sopra la camicia di tela bianca, indossa al rovescio un corpetto rosso di tipo femminile. Bianchi sono anche, ma non sempre, i pantaloni. Sul capo, la tipica “berritta” nera sarda.
Video vestizione: http://www.lamiasardegna.it/web/000/foto.asp?url=410/020-320


Escono per le vie di Mamoiada i dodici Mamuthones, sfilano ordinati su due file tentando di rispettare (riuscendoci), con i loro lenti movimenti alternati a scatti improvvisi, delicate simmetrie. Si muovono invece con maggiore libertà gli otto Issocadore: procedono all’esterno delle due file di Mamuthones, mantenendo il loro passo, senza però fare il tipico saltello. Poi si spostano di scatto, vanno verso il pubblico, catturano alcuni spettatori con il loro “saco”. Per chi rimane imbrigliato, è segno di buon auspicio. A sera, quando la processione è finita, per le vie di Mamoiada si fa festa grande fino a notte fonda: come l’esplosione di gioia dopo la paura, quasi fosse la liberazione di un incubo.
Video: http://www.lamiasardegna.it/web/000/foto.asp?url=410/028-320
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