venerdì, febbraio 03, 2006

Le spericolate, selvagge acrobazie a cavallo della Sartiglia.

La Sartiglia nel carnevale di Oristano è una corsa selvaggia ed emozionante. L’origine è una giostra militare saracena, appresa forse dai cavalieri cristiani della seconda crociata e importata in Europa nel XII secolo. Gli oristanesi se ne innamorarono quando videro le evoluzioni dei soldati di Pietro D’Aragona, nel 1323, coi quali dovettero vivere i nove lunghi mesi dell’assedio stretto attorno a Villa di Chiesa. Il nome è di derivazione spagnola, e per un secolo e mezzo, quella giostra così emozionante restò un gioco riservato ai cavalieri d’alto rango. Poi, col passare dei decenni, entrò nelle tradizioni del Carnevale e comparvero le maschere, forse per l’odio profondo che gli oristanesi avevano maturato nei confronti del dominio aragonese. E la partecipazione fu estesa a chiunque fosse in grado di compiere le spericolate acrobazie a cavallo, che ne sono l’aspetto più caratterizzante. La storia di Oristano d’altronde sembra essere rappresentata dal cavallo. Le altre due grandi manifestazioni folcloristiche della provincia, l’Ardia di Sedilo e “Sa carrela è nanti” di Santu Lussurgiu, non sono che emozionanti tornei per cavalieri mascherati per le vie del centro storico. In queste corse folli su percorsi mozzafiato si mettono in mostra giovani che spesso diventano i protagonisti del celebre Palio di Siena. Giovani di straordinaria abilità e prestanza, nati e cresciuti coi cavalli e capaci di compiere con essi qualsiasi impresa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Adesso però a Siena il re non è un sardo ;-)

Franziscu ha detto...

no, ma lo sarà..:-)