Carnevale in Gallura
si aspettava con ansia sia nei villaggi che negli stazzi. Anche i pastori, infatti, coperti da una maschera intagliate nel legno e vestiti con pelle di lepre o di volpe andavano di stazzo in stazzo a dare e ricevere burle e scherzi. Cosi nei villaggi le maschere più usate erano quelle povere, fatte di abiti sbrindellati o pelli di capra o montone con sonagli alla cintura o alla tracolla, dette appunto màscari brutti (cioè ”sporche”), che andavano lungo le strade a prendere in giro tutti i passanti.
Ogni domenica di Carnevale era uso fare la corsa a cavallo delle maschere.
Il Martedì grasso si usava portare in processione Ghjògliu (simbolo del Carnevale), un pupazzo trainato da un carro a buoi con dietro una grossa botte di vino ed altrettante damigiane, seguito da una schiera di sudditi che, con la bottiglia in mano, seguivano il re del carnevale con sonore bevute.
A mezzanotte il tocco delle campane avvisava che il Carnevale era finito e che iniziava la Quaresima; allora cessavano le danze e ci si toglievano le maschere. Da un decennio in qua il moto di trasformazione dell’antico carnevale tempiese si è accelerato rapidamente…
Novità degli ultimi anni sono le sfilate delle bende musicali e delle majorettes, con l’aggiunta dei gruppi folcloristici del continente che arricchiscono il già variopinto e chiassoso Carnevale. I balli in piazza ormai si sono trasferiti nelle sale da ballo, dove le donne usano ancora il “dominio“, invitando l’uomo al ballo e sono rispettate e, in mancanza di consenso, intoccabili. Alla fine del Carnevale il re Giorgio fa sempre la stessa fine e cosi il Carnevale finisce con la speranza di un’alt’annu mèddhu…
si aspettava con ansia sia nei villaggi che negli stazzi. Anche i pastori, infatti, coperti da una maschera intagliate nel legno e vestiti con pelle di lepre o di volpe andavano di stazzo in stazzo a dare e ricevere burle e scherzi. Cosi nei villaggi le maschere più usate erano quelle povere, fatte di abiti sbrindellati o pelli di capra o montone con sonagli alla cintura o alla tracolla, dette appunto màscari brutti (cioè ”sporche”), che andavano lungo le strade a prendere in giro tutti i passanti.
Ogni domenica di Carnevale era uso fare la corsa a cavallo delle maschere.
Il Martedì grasso si usava portare in processione Ghjògliu (simbolo del Carnevale), un pupazzo trainato da un carro a buoi con dietro una grossa botte di vino ed altrettante damigiane, seguito da una schiera di sudditi che, con la bottiglia in mano, seguivano il re del carnevale con sonore bevute.
A mezzanotte il tocco delle campane avvisava che il Carnevale era finito e che iniziava la Quaresima; allora cessavano le danze e ci si toglievano le maschere. Da un decennio in qua il moto di trasformazione dell’antico carnevale tempiese si è accelerato rapidamente…
Novità degli ultimi anni sono le sfilate delle bende musicali e delle majorettes, con l’aggiunta dei gruppi folcloristici del continente che arricchiscono il già variopinto e chiassoso Carnevale. I balli in piazza ormai si sono trasferiti nelle sale da ballo, dove le donne usano ancora il “dominio“, invitando l’uomo al ballo e sono rispettate e, in mancanza di consenso, intoccabili. Alla fine del Carnevale il re Giorgio fa sempre la stessa fine e cosi il Carnevale finisce con la speranza di un’alt’annu mèddhu…
3 commenti:
Ciao Francesco
in quali giorni verrà festeggiato il carnevale quest'anno ?
In quali giorni ci saranno le sfilate a Tempio
Puoi darmi qualche anticipazione' Mi piacerebbe partecipare ....
Ciao Monica penso che quest'anno il carnevale inizia il 23 febbraio sino il 28feb. il giorno più bello è il martedì grasso dove sfilano tutti i carri con la conclusione di fuochi d'artificio a ritimo di musica..
Le foto dei mammutones, ti consiglio di inserirle nell' argomento di carnevale, fanno parte del carnevale storico della sardegna come quelle di Oristano.
Gian Franco
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